formaScienza Roma
Laboratori di formazione sul campo (D.M. 66/23)
Marzo-Maggio 2025
Ciclo di laboratori sul campo organizzati in collaborazione con il Liceo Aristotele di Roma, nell'ambito del PNRR. I corsi sono aperti a tutti, valgono come formazione docenti e sarà rilasciato attestato.
Gli incontri si terranno presso la sede centrale del L. S. S. Aristotele: Via dei Sommozzatori 50, 00143 – Roma
Lunedì 03/03/25 14:30-16:30
L’exhibit a scuola e la comunicazione pubblica della scienza da parte degli studenti
Laboratorio interdisciplinare
SU18 - Scienza Under18
L’attività ruota attorno a esempi pratici che i partecipanti sperimenteranno in prima persona. Uno spazio sarà dedicato alla conoscenza del progetto Scienza under 18, un progetto di comunicazione pubblica della scienza che vede gli studenti protagonisti, attivo da 27 anni su tutto il territorio nazionale.
Cosa vuol dire "fare scienza" a scuola? E’ possibile realizzare esperienze in cui lo studente, oltre a imparare concetti e conoscenze, sia attivo nella scoperta di come funzionano i fenomeni? Il protagonismo degli studenti potenzia l’apprendimento? Sviluppa competenze “impreviste”?
Esplorazione delle potenzialità della “didattica informale”: La proposta parte dall’analisi delle collezioni dell'Exploratorium di San Francisco, un museo scientifico di nuova generazione (oggi questa tipologia di museo si chiama science center) ideato dal fisico Frank Oppenheimer. Le collezioni dell’Exploratorium sono centrati sugli exhibit, dispositivi che obbligano i visitatori (grandi o piccoli che siano) ad intavolare un dialogo sensoriale che attiva un fenomeno. Negli science center è “vietato non toccare”; gli istruttori sono solo a supporto, se non ti attivi non succede nulla ecc.
Quali opportunità offre la didattica informale? Come trasformare la “didattica museale centrata sull’exhibit” in “didattica scolastica”?
Potenziare l’apprendimento: Rompere “la quarta parete della scuola” creando spazi di comunicazione pubblica della scienza con gli studenti protagonisti è un atto coraggioso che crea nuovi gradi di libertà: studenti che in classe trovano pochi spazi possono riattivarsi, è necessario cooperare in funzione di un obiettivo comune, vengono attivate nuove competenze e soprattutto si impara ancora, si capisce meglio, si impara in modo diverso ecc.
Come trasformare un progetto scolastico in un progetto comunicabile a tutti? Quali competenze nuove vengono attivate negli studenti se si diventa divulgatori della scienza?
Pietro Danise, dal 1977 al 2010 docente di matematica e scienze nelle scuole secondarie di primo grado; formatore del Cidi-Milano, del CRES (Mani Tese) e dell’IRRSAE Lombardia; docente conduttore del laboratorio epistemologico del SILSIS-Mi; formatore sui temi dell’educazione scientifica e della comunicazione scientifica.
È stato più volte coordinatore del Progetto dell’Istituto Rinascita – A. Livi, fondatore del progetto Su18 (1998) e coordinatore scientifico nazionale dello stesso dal 1998 al 2024. www.scienzaunder18.net
Membro del Comitato scientifico del Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza (SISSA, Trieste)
Coautore di 9 libri di testo per la scuola secondaria di primo grado; autore di numerosi articoli pubblicati su libri e riviste sui temi dell’educazione scientifica e sulla comunicazione scientifica.
Giovedì 06/03/25, 13/03/25, 20/03/25 14:30-17:30
Neuroscienze: stimolo e sviluppo di funzioni esecutive nella pratica didattica
Laboratorio interdisciplinare
CRiN
Ciclo di tre incontri teorico pratici per discutere su cosa sono le funzioni esecutive e perché sono importanti a scuola e fuori e come creare dei momenti di potenziamento in classe. Si è pensato a degli incontri poco strutturati così da raccogliere soprattutto le esigenze dei docenti presenti e lasciare lo spazio di discussione se dovessero emergere delle esigenze di aiuto per la gestione di situazioni difficili.
Francesca Federico. Professoressa Associata di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione, docente di Psicologia dello sviluppo dei processi cognitivi e di Disturbi dell'apprendimento e Bisogni educativi speciali, responsabile del servizio di consulenza sui disturbi dell'apprendimento e del neurosviluppo "laboratorio della volpe rossa" presso il Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione, Sapienza, Università di Roma.
Lunedì 10/03/25 14:30-17:30
Il pendolo e la meraviglia: un viaggio nei moti oscillatori
Laboratorio interdisciplinare
FormaScienza
Questo laboratorio offre un'esplorazione della straordinaria bellezza dei moti oscillatori. Attraverso una serie di dimostrazioni pratiche, i partecipanti scopriranno come oggetti apparentemente diversi, quali pendoli, armonografi e sistemi audio laser, possano generare fenomeni sorprendentemente simili. Attraverso la manipolazione di diverse installazioni di semplice ma sapiente realizzazione, si potrà giocare con la composizione di moti oscillatori e visualizzare le cosiddette “figure di Lissajous”, riflettendo sui fenomeni osservati e stimolando la curiosità scientifica e l'esplorazione personale.
Antonio Ianiero, ingegnere e grande appassionato di matematica, informatica e intelligenza artificiale, ama profondamente la poesia, gli origami e le bolle di sapone. Da anni si occupa di divulgazione scientifica con l’associazione formaScienza di Roma. E' uno dei cofondatori di Unterwelt, un makerspace attivo a Roma dal 2012.
Lunedì 17/03/25, 24/03/25 14:30-17:00
Filosofia della scienza
Laboratorio interdisciplinare
Prof. Mario De Caro (Roma Tre)
Lezione 1: Intelligenze: esseri umani e macchine
Secondo Sam Altman, CEO di Open AI, la ditta che ha creato ChatGPT, all’intelligenza artificiale si aprono oggi due futuri possibili. Uno radioso, simile a quello che si verificò con l’invenzione nel Quattrocento della stampa a caratteri mobili (e in questo senso basterà menzionare gli straordinari apporti dell’AI in campo medico), e un altro molto minaccioso, analogo a quanto accaduto con l’invenzione della bomba atomica.
Le minacce, in particolare, sono di tre tipi: una concerne il mercato del lavoro, che potrebbe vedere crescere grandemente la disoccupazione di interi strati della popolazione. Una seconda minaccia concerne gli usi impropri (immorali e illegali) che gli esseri umani possiamo fare dell’intelligenza artificiale. La terza minaccia concerne la possibilità – temuta da molti esperti del settore – che una volta raggiunta la cosiddetta “intelligenza artificiale generale” le macchine si autonomizzino e diventino per noi una minaccia esistenziale.
Lezione 2: Il libero arbitrio nell’età delle neuroscienze
Alcuni esperti di intelligenza artificiale affermano che non dobbiamo temere che l’IA si autonomizzi perché la creatività le è costitutivamente inibita. Varie ragioni portano però a ritenere che questa tesi sia errata. Il programma AlphaZero, per esempio, pur non avendo particolari poteri computazionali, ha dimostrato straordinarie capacità di intuizione e creatività in giochi altamente complessi come gli scacchi e il go e anche nel campo della matematica. E lo stesso può oggi essere detto in campo artistico: non si può più sostenere, infatti, che l’IA non sia in grado di produrre opere pittoriche, musicali e letterarie che manifestano un apprezzabile livello di creatività.
Mario De Caro è Professore ordinario di Filosofia morale a Roma Tre e dal 2000 insegna anche alla Tufts University di Boston, dove ricopre il ruolo di Visiting Professor. È stato Fulbright Fellow alla Harvard University, Visiting Scholar al MIT e Presidente della Società Italiana di Filosofia Analitica. Attualmente è presidente della Società Italiana di Filosofia Morale, esecutore letterario di Hilary Putnam, membro del direttivo della International Federation of Philosophical Societies (FISP) e Associate Editor del Journal of the American Philosophical Association.
Tra i suoi volumi Azione (Il Mulino 2008), Libero arbitrio (Laterza 20209), Realtà (Bollati Boringhieri 2020), Le sfide dell’etica (Mondadori 2021), I valori al cinema (Mondadori, 2023), Liberal Naturalism (Harvard University Press, in preparazione), Etica e intelligenza artificiale (Il Mulino, in preparazione). Ha tenuto corsi e conferenze oltre cento università di diciannove paesi e pubblicato più di duecento articoli scientifici in sei lingue. L’asteroide 5329 DeCaro è stato così chiamato in suo onore e nel 2023 gli è stato assegnato il Premio Nazionale Frascati di Filosofia.
Si occupa di filosofia morale, metafisica, etica e intelligenza artificiale, filosofia della mente, filosofia del cinema e storia della filosofia della prima età moderna. Ha collaborato con la Rai per il programma di divulgazione filosofica Zettel e collabora con Enel e con Ministero della Cultura sui rapporti tra etica e intelligenza artificiale. Scrive regolarmente sui supplementi culturali della Stampa e del Sole 24 ore.
Lunedì 31/03/25 14:30-17:30
Fare scienza a scuola
Laboratorio interdisciplinare
Prof. Marco Testa (Milano-Bicocca)
Durante quest’incontro – laboratorio incontreremo diversi fenomeni fisici sulla base dei quali cercheremo insieme alcune risposte alla domanda: si può fare scienza a scuola? Un momento per riflettere non solo sul modo in cui insegniamo le discipline scientifiche ma, in generale, sulla scuola.
Marco Testa, fisico, docente e formatore. Dal 2007 è docente a contratto presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R.Massa” dell’Università degli Studi Milano Bicocca. Dopo la docenza del corso di Fisica e Didattica della fisica, attualmente progetta e conduce i laboratori didattici. Da anni tiene corsi di formazione per insegnanti di scuole di ogni ordine, a partire dai servizi dei nidi, sui temi legati alla didattica laboratoriale e delle scienze. Cura la formazione di operatori nel contesto dei musei scientifici, degli “science center”, delle manifestazioni pubbliche. Collabora con diverse realtà come la Federazione delle Scuole Materne di Trento, Scienza Under 18, Bergamo Scienza, L'officina del Planetario e diverse case editrici come collaboratore per la stesura di libri di testo. Propone laboratori e dimostrazioni – spettacoli scientifici in diversi contesti come i festival scientifici.
Quando un neurone non è... per sempre
01/02/2024
Sapienza Università di Roma
con Prof.ssa Maria Egle De Stefano, neuroscienziata, e con la Compagnia di improvvisazione teatrale I Bugiardini
Cosa accade quando un neurone è danneggiato? È destinato a morire o ha la capacità di recuperare e di sopravvivere?
Sono molte le cause che possono alterare la fisiologia e/o la sopravvivenza di un neurone: lesioni meccaniche, patologie genetiche, determinanti ambientali. In alcuni casi, anche malattie che non riguardano direttamente il sistema
nervoso possono avere un impatto sulla sua funzione, come nel caso della Distrofia Muscolare di Duchenne. Le alterazioni morfo-funzionali di circuiti neuronali possono verificarsi ad ogni età, e sono spesso associate a determinate fasi della vita (come l’invecchiamento), o avere inizio durante lo sviluppo embrionale, come le patologie del “neurosviluppo”, le cui manifestazioni si palesano solo dopo la nascita.
La ricerca nel campo delle Neuroscienze si dedica da sempre a comprendere i complessi meccanismi cellulari sottostanti alle alterazioni neuronali, al fine di individuare potenziali interventi terapeutici in grado di ritardare lo sviluppo delle neuropatologie o, in circostanze ottimali, di recuperare le funzioni neuronali compromesse.
Tra mente e cervello: identità e cambiamento in adolescenza
01/02/2024
Sapienza Università di Roma
Ospiti: Anna Maria Speranza - Psicologa e psicoterapeuta, Riccardo Williams - Psicologo Clinico e Psicoanalista Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute
Conduce Cinzia Belmonte - Presidente associazione “Formascienza”
Esiste una fase di sviluppo che si definisce adolescenza. Quanto dura, quali ne sono le caratteristiche peculiari?
Le prospettive contemporanee sullo sviluppo cerebrale e gli studi evolutivi e clinici ci consentono di definire in modo sempre più accurato cos'è l'adolescenza nei suoi limiti temporali e nella sua natura di processo di cambiamento.
L’adolescenza va considerata un processo di riorganizzazione delle funzioni cerebrali che genera nuove e diverse connessioni tra aspetti cognitivi ed emotivi della mente, una mutata capacità di pensiero che danno vita ad una nuova consapevolezza e immagine di sé. È un percorso di crescita che prevede un dialogo continuo tra corpo ed esperienza, la scoperta di nuovi legami e forme di intimità, un diverso modo di prendere contatto con i propri pensieri e le proprie emozioni che generano il sentimento unico dell'identità personale, contrassegnato dal senso dell'autonomia della scelta, delle aspirazioni e dello sguardo sul futuro.
Neuroscienze e Psichiatria: cosa determina il comportamento e la salute mentale
11/01/2024
Associazione Aprês La Classe
con Igor Branchi, neuroscienziato, e Massimo Marraffa, filosofo
Come comprendere l’intricata trama tra mente, comportamento e cervello? Esiste un’area cerebrale che controlla le nostre emozioni o la nostra capacità di apprendere? La malattia mentale è causata in modo univoco alla disfunzione di specifici circuiti nervosi?
Cercheremo di esplorare la complessità di queste relazioni illustrando le attuali conoscenze sulle basi neurali del comportamento e sui determinanti della psicopatologia. Attraverso un approccio interdisciplinare che abbraccia filosofia e biologia, rifletteremo sui recenti progressi teorici e tecnologici e sulle strategie per identificare i fondamenti biologici del comportamento e della salute mentale. Infine, discuteremo il futuro delle neuroscienze e della psichiatria e il contributo di nuove strategie interdisciplinari per comprendere la complessità del rapporto tra mente e cervello.
L'epilessia tra arte, antiche credenze e nuove frontiere
21/03/2023
con Eleonora Palma e Gabriele Ruffolo, neuroscienziati
L'epilessia è una malattia neurologica estremamente diffusa caratterizzata da crisi ricorrenti causate da una ipereccitabilità anomala delle cellule nervose. Purtroppo questa malattia neurologica colpisce circa 1% della popolazione mondiale (in Italia circa 400-500.000 persone).
Nel corso della storia le credenze popolari sull'epilessia sono state le più variegate; basti pensare che nel tardo Medioevo la malattia era spesso collegata ad esperienze di possessione religiosa e le persone affette da epilessia erano considerate degli esseri demoniaci. Il fatto, poi, che di epilessia abbiano sofferto personaggi famosi (Giovanna D'Arco, Van Gogh, etc) ha contribuito a creare attorno a questa patologia un alone di mistero e di "fascinazione" al tempo stesso. Tra gli epilettici molto famosi ci fu anche lo scrittore russo Fedor Dostoevskij. Egli descrisse le sue crisi in modo dettagliato nel suo romanzo "L'Idiota", per bocca del principe MyÅ¡kin: "In quell'attimo, che aveva la durata di un lampo, la sensazione della vita e il senso dell'autocoscienza sembravano decuplicare di forza. Il cuore e lo spirito si illuminavano di una luce straordinaria".
Oggi per fortuna la "luce straordinaria" è quella accesa dalla scienza che ha studiato e proposto nuove ipotesi e meccanismi riguardo la genesi degli accessi epilettici.
Parleremo di epilessia farmaco resistente e dei nuovi approcci metodologici e terapeutici per le forme più gravi di questa malattia. Illustreremo l'epilessia come una delle conseguenze della neuroinfiammazione e/o di alterazioni della neurotrasmissione cerebrale. Infine, parleremo di epilessia nei bambini e di come questa influenzi il loro sviluppo cerebrale e cognitivo. Tutto questo, nel tentativo di trasformare quella "luce straordinaria" decritta da Dostoevskij, in una luce di novità scientifica e di speranza nella battaglia terapeutica contro questa malattia.
Viaggio tra le "stelle" che vegliano sul nostro cervello
09/02/2023
con Paola Bezzi, neuroscienziata, e con la Compagnia di improvvisazione teatrale I Bugiardini
Gli astrociti, un particolare tipo di cellule della glia, sono chiamate cosi per la caratteristica forma stellata conferita loro dai numerosi prolungamenti. Nel sistema nervoso queste cellule sono addirittura più numerosi dei neuroni, e anomalie degli astrociti potrebbero essere implicate in varie malattie del neurosviluppo nelle quali i neuroni e i circuiti nervosi si sviluppano male.
Gli astrociti sono cuochi che nutrono i neuroni producendo e rilasciando alcuni zuccheri. Ma sono anche spazzini che tengono pulito lo spazio tra neurone e neurone, rimuovendo sia sostanze di scarto sia eventuali eccessi delle sostanze che i neuroni usano per comunicare tra loro. È un ruolo molto importante per garantire il corretto equilibrio della trasmissione nervosa. Infine, ed è una delle nostre scoperte più recenti, sono baby sitter dei neuroni in via di sviluppo: se gli astrociti funzionano male, neuroni e circuiti nervosi si sviluppano male.
Complessità. Come Nobel insegna
13/05/2022
Con Federico Ricci Tersenghi, fisico e Luca Leuzzi, fisico
Cosa ha reso Giorgio Parisi un premio Nobel per la fisica? Di cosa si è interessato nella sua lunga carriera? Che vuol dire fare ricerca scientifica nel 21esimo secolo, in Italia e nel mondo?
Ne parleremo con Federico Ricci Tersenghi e Luca Leuzzi, suoi collaboratori da molti anni. Ci spiegheranno quanto siano “complessi” i sistemi disordinati, quale sia stato il cambio di paradigma prodotto dalle idee di Giorgio Parisi e l'importanza delle sue applicazioni in diversi campi e problemi, come il ”machine learning”, che tanto successo sta avendo in questi ultimi anni.
Stampa 3D di organoidi: una nuova dimensione della ricerca sul cervello
06/05/2022
Con Silvia Di Angelantonio, neuroscienziata e la Compagnia teatrale i Bugiardini
Silvia Di Angelantonio ci racconterà l'uso poco conosciuto delle stampanti 3D in biologia. Le stampanti 3D fanno già parte della nostra vita come strumenti di lavoro e di svago. Tuttavia, le applicazioni di stampa 3D vanno ben oltre la produzione di oggetti e giocattoli.
I progressi raggiunti attraverso l'uso della stampa 3D, infatti, spaziano dalla plastica al cibo fino all’ambito medico, approdando nelle sale operatorie e nei laboratori di biologia. Si possono addirittura stampare mini-organi e mini-tessuti formati da cellule utilizzando un “inchiostro” adatto. In particolare, se le cellule di un paziente vengono utilizzate come mattoncini, è possibile riprodurre in laboratorio copie in miniatura dei suoi organi che possono essere utilizzati per studiare la malattia del paziente e per testare farmaci.
Covid-19 e salute mentale
13/05/2020
Con Grazia Attili, psicologa evoluzionista, e Antonio Onofri, psichiatra.
Dall’inizio dell’emergenza Covid19 molte persone riportano reazioni psicologiche e fisiologiche, spia di un forte disagio. Questi stati si sono amplificati quando è cominciato l’isolamento di massa.
Negli Stati Uniti, l'Associazione degli Psichiatri ha già lanciato l’allarme: dopo l’emergenza da Covid-19 ci aspetta una “pandemia psichiatrica”. E in effetti, anche in Italia, stiamo assistendo a un aumento impressionante di problematiche psichiatriche. Come mai la mancanza degli altri ha un impatto così forte sulla salute mentale? Quali sono le reazioni principali e quando dobbiamo allarmarci? Cosa possiamo fare per affrontare al meglio la situazione?
Il nostro cervello, che si è evoluto in un ambiente pieno di pericoli dove la sopravvivenza era assicurata dalla possibilità di mantenere contatto e vicinanza con altri individui, reagisce all’isolamento con un abbassamento dei livelli di neurormoni specifici con conseguenti effetti fisiologici e psicologici. Non tutti manifestano disagio. I disturbi psichiatrici e il loro decorso dipendono infatti da un’ampia gamma di fattori di rischio e protettivi, di ordine biologico, psicologico e sociale. Fattori importanti sono ad esempio le strutture di personalità di ciascuno e le esperienze relazionali precoci.
A partire dalle normali reazioni ai pericoli e alle minacce, ci interrogheremo sugli effetti psicologici e neurofisiologici della attuale situazione, sul rischio che le normali risposte allo stress possano divenire così pervasive e perduranti da configurarsi come vere e proprie manifestazioni cliniche di un disturbo. Verranno anche fornite alcune informazioni utili ad affrontare al meglio la situazione di emergenza, insieme alla breve descrizione di alcuni interventi psicoterapeutici specifici.